Questa quarantena è arrivata come un fulmine a ciel sereno su tutti noi…
di Andrea Zagarese (Liceo Classico Perticari)
O meglio, in parte l’avevamo messa in conto già dapprima che si imponesse così, di punto in bianco; ma non siamo comunque arrivati preparati, perché si sa, i cambiamenti drastici li accettiamo mal volentieri e facciamo fatica ad adattarci al nostro nuovo stile di vita, soprattutto se comporta l’eliminazione, temporanea o permanente che sia, di alcuni dei nostri punti fermi, quelli sui quali basavamo le nostre giornate e la nostra routine.
Per molti di noi questi punti fermi sono riconducibili all’alzarsi presto la mattina, andare al lavoro e prendere la macchina; per altri possono semplicemente trattarsi di prendere un caffè con un proprio amico al bar, oppure fare una passeggiata.
Se da un momento all’altro, un Decreto (per quanto impeccabile esso sia) ci limita, ci impedisce di svolgere tutte queste attività che compongono il nostro quotidiano, ci ritroviamo spaesati, senza punti di riferimento.
Quante volte pensiamo che svegliarsi alle 7, dopo aver dormito poco, per andare in ufficio o a scuola, sia un qualcosa di insormontabile, o che comunque eviteremmo ben volentieri?
Ecco che troviamo già un elemento positivo di questa quarantena, un aspetto sul quale evitiamo spesso di riflettere, ma che oggi ci si presenta davanti: quello che avere delle regole da rispettare, una routine che comporti lo svegliarsi la mattina presto, ci resta terribilmente comodo.
Sono elementi che sembrano limitarci solitamente, ma che si rivelano oggi come le più grandi libertà delle quali disponiamo.
Non esiste niente di più comodo che rimanere nella propria zona di comfort il più possibile.
La verità è che, purtroppo o per fortuna, oggi ci ritroviamo ad uscirne quasi forzatamente, se intendiamo migliorarci, o almeno sviluppare nuove capacità o conoscenze durante questi mesi passati quasi totalmente in casa.
Non intendo dire diventare astronauti in poche settimane, o fisici teorici; anche solo imparare come cucinare un piatto di pasta, o come poter tenere in ordine le proprie cose.
Saper usare internet, probabilmente il mezzo più incredibile mai creato dall’essere umano, dovrebbe essere facile per ognuno di noi; purtroppo, ancora per molti, rimane un qualcosa di sconosciuto, un gioiello dalle potenzialità illimitate non espresse, soprattutto per nostra pigrizia.
Sin da piccoli ci dovrebbe essere insegnato come usarlo, ma conto che nel futuro arriveremo pure a questo. Però, data la quarantena, abbiamo la possibilità di anticipare i tempi, perché il tempo è la risorsa più grande della quale disponiamo, soprattutto per i più anziani, ma anche per noi giovani.
Se volessimo spingerci ancora oltre, le cose più ardite che potremmo imparare, sono riassumibili in due semplici passaggi: volersi realmente bene ed imparare a rispettare le persone con le quali viviamo.
Non esiste e non esisterà mai periodo migliore di questo dove possiamo capire cosa voglia dire avere qualcuno al quale importi se siamo tristi, o che semplicemente sappia quanto un abbraccio o un sorriso sia la cosa migliore che potremmo ricevere.